“…..Oggi, poi, nei recentissimi lavori, eseguiti per lo più con materiali minimali ma preziosamente ricercati (carta di Amalfi, carta di riso, carte orientali) confluiscono tutte le esperienze precedenti, ricondotte, però, all'unitarietà della vita, dell'”essere” misterioso quanto il «divenire», ma pur sempre unità di misurazione attenta, ansiosa e partecipe della molteplicità dei fenomeni e degli eventi.

Ogni opera recente continua ad essere (nel micro e nel macroformato) un laboratorio segnico, ma non più attrezzato al solo quotidiano, all'ascolto dell'”io” o agli attraversamenti della storia dell'arte, bensì disposto a diventare anche osservatorio dell'«homo», «pubes/tralis », «fallico» erotico e pertanto dei suoi segnali cadmici (prealfabetici e alfabetici), mitici, storici, economici e politici, scientifici e creativi (segnali runici, labirintici, regali, mercantili, popolari, astronomici), precolombiani, alpestri, pompeiani, egizi e comunque arcaici.....”.

 

Così scrive Arcangelo Izzo nel testo di presentazione sul catalogo redatto per la mostra personale di Gianni De Tora alle “Logge Vasari” di Arezzo nel 1985 e da qui vogliamo partire per analizzare questa pratica costruttiva dell'artista relativa alle carte intelate in particolare quelle tra il 1984 ed il 2002.

In questo album che proponiamo ci siamo voluti soffermare su questo modus operandi di Gianni De Tora che, nell'arco temporale che va dagli inizi degli anni '80 e fino alla sua morte ( le ultime opere su carta intelata le ha realizzate nel 2007 per il ciclo dedicato all'America), ha voluto privilegiare un supporto come quello della carta su tela leggera che naturalmente dà la possibilità all'artista di mostrare l'opera senza bisogno di telaio e volutamente preferisce che la stessa venga esposta quasi come “bandiera al vento” pratica molto usata anche da artisti internazionali degli anni '90 e oltre. Un periodo ampio nel quale abbiamo ritenuto di inserire un cospicuo gruppo di carte intelate ma alcune inedite altre quasi inedite perchè esposte in pochissime occasioni, in un periodo molto proficuo della sua ricerca.