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TESTO DI MATTEO D'AMBROSIO SUL CATALOGO DELLA MOSTRA PERSONALE ANTOLOGICA PRESSO LA GALLERIA CIVICA DI ARTE MODERNA DI GALLARATE (VA) 1993

TEXT OF MATTHEW D'AMBROSIO THE CATALOGUE RETROSPECTIVE EXHIBITION AT THE CIVIC GALLERY OF MODERN ART OF GALLARATE (VA) 1993

 

 

Le caratteristiche generali dell'opera di De Tora vanno probabilmente individuate nelle sue attitudini linguistico-investigative.

Dopo le preliminari fasi di ascendenza figurativa e informale, negli anni Settanta l'artista ha occupato un ruolo di primo piano nell'ambito dell'astrattismo geometrico, partecipando, tra l'altro, alle attività del gruppo di Geometria e ricerca, nato nel '76.

Alla base di quella produzione sono il colore primario, deciso e vitalissimo, e gli elementi semplici dell'ordine geometrico, spesso integrati da una simbologia cosmologica e/o archetipale; essi si intrecciano in una processualità narrativa, luogo e sviluppo di una serialità metaforica. Nel singolo dispositivo predomina infatti il livello sintattico, che solo superficialmente esibisce l'iterazione del pattern e, attraverso la ricognizione e l'individuazione della praticabilità delle opzioni disponibili, affida invece le sue implicazioni di senso alle tensioni trasformative della sequenza: divenire, scorrimento, variazione, modulazione, scomposizione, ritmo, per arrestarsi di fronte alla fenomenologia della vertigine combinatoria quanto si raggiunge la complessità di una ormai ardua ripercorribilità a ritroso.

A parte i complessivi effetti scenografici, è in questo modo che De Tora mette in scena lo spettacolo, di minuta e sottile godibilità, della liberazione delle forme, il superamento e l'abbandono del calcolo, l'arresto del controllo operato con i parametri impliciti alla struttura geometrica e costruttiva.

Opportunamente, l'esplorazione della specifica correaltà in cui gli oggetti estetici stazionano, a un tempo congegni e terminali di economie della comunicazione «a statuto speciale», risulta recentemente integrata da una più consapevole predisposizione alla componibilità ambientale delle opere e dall'attenzione per i materiali.

Negli anni Ottanta, infatti, la pittura di De Tora ritrova una nuova libertà creativa: il segno registra il gesto, ha l'indipendenza e lo spessore segreto della soggettività, la fascinazione del reperto delocalizzato.

Ma il passaggio registrato non ridimensiona l'aspetto laboratoriale, e l'estro compositivo non ha perso il gusto dell'inoltrarsi sul filo che unisce, in una dialettica inseparabilità, le polarità dell'ordine e del caso, della norma e dell'effrazione, del modello e dello scarto.

Del resto, l'arte contemporanea scaturita dalle macrotendenze che riconobbero e diedero corpo agli statuti della modernità è caratterizzata dalle responsabilità ideologiche sottese ad ogni procedimento analitico; è così che l'artista oggi riflette, verificandoli e riformulandoli continuamente, sui valori della creatività, per riconsegnarli infine, attraverso le strategie pragmatiche e comportamentali del fare, all'immaginario e al consumo.

 

The general characteristics of De Tora are probably identified in its aptitudes linguistic investigation.

After the preliminary stages of ancestry figurative and informal, in the seventies, the artist has taken a leading role in the field of geometric, participating, among other things, the activities of the group of Geometry and research, was born in ' 76.

At the base of the production are the primary color, strong and very vibrant, and the simple elements of geometric order, often supplemented by a cosmological symbolism and / or archetypal; They are woven into a narrative processuality, location and development of a serial metaphorical. In single device it predominates in fact the syntactic level, which only superficially exhibits iteration of the pattern and, through the recognition and identification of the feasibility of the options available, relies instead on its implications to sense the tensions transformative sequence: the making, scroll, variation, modulation, breakdown, pace, to stop in front of the phenomenology of vertigo as you reach the combinatorial complexity of an already arduous ripercorribilità backwards.

... Besides the complete scenographic effects, it is in this way that De Tora stages the spectacle, of minute and subtle enjoyment, of freedom of forms, overcoming and abandoning of calculation, the arrest of control operated with the implicit parapmeters of the geometric and constructive structure. Opportunely, the exploration of the specific coreality in which the aesthetic objects are placed, both devices and terminals of a communicative economy with a special statute have recently been integrated by a more knowing predisposition to the environmental modularity of the works and the attention to the materials. In the 1980s, in fact, the painting of De Tora finds a new creative freedom: the sign records the gesture; it has the independence and the secret substance of subjectivity, the fascination of the delocalised exhibit. But the recorded passage does not redimension the laboratory aspect, the compositional inspiration has not lost the taste of setting off on the cord which unites the polarity of order and of chance in an inseparable dialectic, in the norm and the anti-conformism, the model and the reject. Besides, the contemporary art which springs from macro-trends, and which would recognise and give body to the statutes of modernity, is characterised by the implicit ideological responsibility at every analytic procedure; it is thus that the artist today reflects on the values of creativity, verifying and reformulating them continually,and in the end reconsigning them to the imagination and to consuming through the pragmatic and behavioural strategies of action.

 

 

MATTEO D'AMBROSIO

giannidetora.org
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